Il bel paese e le parole

Parto dallo sport, per ricordare a me stesso come esistano in giro iniziative di straordinario valore sociale, destinate alla inclusione ed alla integrazione, che vanno ben oltre l’istituzionale e i finanziamenti pubblici, perché sono del volontariato e totalmente a carico dei promotori. Allo stesso tempo riusciamo a distruggere patrimonio ambientale e immobiliare, con pesanti conseguenze sul nostro “petrolio”, il turismo, per l’incapacità di gestire e distinguere, piuttosto che di capire, non tanto nelle emergenze, quanto nell’amministrazione corrente. Purtroppo, occorre dirlo, non abbiamo una giusta cultura del “pubblico” e quindi se lo mandiamo in malora non ci sentiamo più di tanto colpiti. E’ evidente che dobbiamo sforzarci di trasferire nell’educazione di base certi valori che non hanno nulla a che vedere con l’accoglienza pelosa e lucrosa di chi gestisce le strutture e di chi vi scarica profughi, clandestini ed emarginati a tempo indeterminato. Il CONI lancia l’ennesimo appello con un appuntamento il 13 dicembre al Foro Italico, a Pomezia, nasce la Scuola Calcio per integrare disabili e normodotati senza distinzione di genere, con un staff di specialisti e con un progetto di alto profilo (chi soffre di una patologia come l'autismo,la sindrome di down o disabilità intellettiva spesso viene emarginato, mentre per i disturbi relazionali, emotivi, dell’attenzione iperattività, si hanno vissuti di solitudine – racconta la Dott.ssa Emanuela Totaro, della Scuola Calcio Integrato “Social Football Academy”) mentre nella scuola pubblica ci si congratula per il fatto che l’attività motoria venga finalmente ammessa alle “primarie”. Ma il peggio sta nella condizione di base in cui si trova la nostra società, che per oltre il trenta per cento è a rischio povertà (con una famiglia ogni quattro in crisi d’indigenza e quattro milioni di italiani alla fame) e viene penalizzata dal punto di vista esistenziale, sino alle estreme conseguenze del calo demografico e della intolleranza nei confronti degli immigrati regolari. L’Italia è un grande Paese in grado di esprimere il meglio del genio e della sregolatezza: dobbiamo ricordarci che “In medio stat virtus!”, come Arstotele, Orazio ed Ovidio hanno tentato di suggerirci nell’Etica Nicomachea, nelle Satire e nelle Metamorfosi: PAROLE PAROLE PAROLE, SOLTANTO PAROLE, PAROLE TRA NOI ?

Il bel paese e le parole